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Protimeter.it - Sistema di controllo biofiltro sch-biofiltro

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Il progetto consiste nel controllare l’umidità del

materiale posto all’interno di un biofiltro e di gestirne

in modo automatizzato l’irrigazione.

Il sistema di misura in continuo MCS è composto da

uno o più sensori posti a contatto col materiale ed

un'unità centrale che riceve e visualizza i valori

istantanei su display LCD , può memorizzare i dati con

funzioni datalogger, trasmettere i dati ad un PC

oppure essere connessa ad un’unità di controllo.

Essendo pre-calibrato, lo “startup” viene effettuato

con estrema facilità ed altrettanto agevolmente, il

sistema può essere integrato in un impianto

pre-esistente. In questo modo biofiltri essicatori ed

unità di riscaldamento possono essere

accuratamente tarati in base al contenuto idrico,

mentre l’efficienza può essere migliorata con un

risparmio economico.

Un biofiltro infatti è una vasca di grosse dimensioni

riempita con scarti di legno (il più delle volte con

dimensione maggiore di quella solita del cippato).

Ricordiamo brevemente che la biomassa inserita nel

biofiltro dovrebbe essere di legno che può derivare

da scarti di potatura o da tronchi appositamente

cippati.

Sotto il biofiltro grosse condotte di aspirazione forzata

immettono aria prelevata da impianti che

producono aria maleodorante (smaltimento rifiuti,

ecc...) affinché sia depurata.

All’interno della vasca lavorano specifici enzimi

capaci di abbattere gli odori, i quali però necessitano

di un determinato range di umidità per lavorare

correttamente. Se un alto tasso di umidità non

compromette il buon funzionamento (infatti la vasca

non è provvista di copertura), un clima troppo

asciutto e secco riduce totalmente la capacità di

azione degli enzimi.

Il primo step consiste nell’analizzare in laboratorio un

campione del materiale in questione. La procedura

richiede l’asciugatura e controllo secondo la

normativa CEN/TS 14774 in forno ventilato. Fatto

questo , stabiliti i valori di riferimento, si procede alla

comparazione con sensori standard di tipo simile a

quelli che verranno poi effettivamente applicati in

loco, per determinare quale sia il modello più adatto

e corrispondente. In pratica le misure ottenute con il

forno ventilato, le più precise in assoluto ottenibili, non

devono scostarsi da quelle dei sensori tipo, tenendo

conto di una tolleranza del 1,5%.